Le maestre delle elementari svolgono ogni giorno un compito di vitale importanza per l’Umanità: sostengono e indirizano la crescita degli adulti del futuro. Il rapporto con la maestra e con i compagni di classe nei primi anni di vita dei nostri ragazzi forgia gli adulti che saranno domani.
Io ho un’ammirazione sconfinata per le brave maestre che tirano su i nostri figli. E’ un lavoro che richiede una vocazione speciale, dedizione e anche uno specifico physique du rôle. Mica tutti possono fare la maestra!
Così è per gratitudine che scrivo queste righe – per raccontare quello che abbiamo fatto in questi giorni alla Scuola Elementare Anna Frank di Pila (Perugia). Un edificio rosa, ordinato, pulito, accogliente, dove Web Genitori ha portato due giorni di coding, lavorando con classi seconde e classi terze. Tutto questo grazie al rapporto consolidato negli anni da Psiquadro con le scuole umbre.
Visto che la settimana prossima, tra gestione del post-referendum e feste varie, la scuola sarà praticamente sempre chiusa, non potrà svolgere proprio quella settimana alcuna attività nella cornice dell’iniziativa mondiale che consacra l’intera settimana, dal 5 all’11 dicembre 2016, alla cosiddetta Ora del Codice. Le attività sono quindi state concentrate nella settimana precedente.
PROGRAMMARE CON IL FOGLIO A QUADRETTI
Il primo giorno di attività non avevamo a disposizione computer per tutti i ragazzi. Per introdurre i temi del pensiero computazionale (senza dire la parola “pensiero computazionale” che poi i ragazzi si spaventano!), abbiamo iniziato con un’attività unplugged.
Fogli a quadretti, matite, organizzazione in squadre, poche regole e poi via a “programmare” un robottino immaginario per guidarlo a disegnare su un foglio usando un linguaggio di programmazione elementare, basato su frecce e simboli. Un’attività che ha riservato non poche sorprese anche a chi credeva che fosse troppo facile! La cosa più importante che abbiamo imparato da questa attività? Direi: l’importanza di sbagliare. Sbagliare è necesario, per imparare. E in questo gioco per fortuna qualcuno è riuscito a sbagliare qualcosa! 😉
PROGRAMMARE CON SCRATCH
Per il secondo incontro, la maestra Novella Giovagnoli ha dato il massimo, riuscendo a procurare il numero sufficiente di computer per svolgere un’attività più operativa. Per l’occasione io ho revisionato i computer della scuola per verificare quali si potessero utilizzare per le attività da svolgere. Molto spesso le scuole hanno a disposizione macchine un po’ datate. Ma basta che abbiano Windows XP (SP3) e c’è tutto quello che serve per poter usare con successo Scratch. Stiamo parlando di macchine che hanno, quando va bene, 8/10 anni. Per qualcuno sono da buttare ma per noi che usiamo Scratch vanno benissimo!
Ho quindi installato il programma su tutti i computer e ho potuto tenere due incontri separati, uno con una seconda elementare e uno con una terza, riuscendo in entrambi i casi a mostrare le basi per la realizzazione di un videogioco.
90 minuti non sono tanti ma vi assicuro che sono sufficienti per far capire ai ragazzi che possono usare il computer non solo per giocare con videogames realizzati da altri ma anche per creare i propri giochi o i propri strumenti per il divertimento, lo studio, il lavoro.
Si tratta di un passaggio decisivo nella vita di molti bambini. Di un punto chiave per la creatività e per la comprensione degli strumenti digitali. Prima di scoprire Scratch i bambini sono fruitori passivi-interattivi di cose varie digitali create da altri. Dopo aver scoperto Scratch si rendono conto che possono esprimere se stessi usando la tecnologia, che possono realizzare progetti individuali, piegando la tecnica al servizio del proprio intelletto. Una scoperta come questa, fatta da piccoli e sostenuta nel corso degli anni con esperienze dello stesso tipo, crea adulti in grado di affrontare i problemi (di studio prima e di lavoro poi) in modo diverso, più efficiente. Con la consapevolezza di poter creare gli strumenti che servono a raggiungere i propri scopi, nel caso in cui non esistano ancora o nell’ipotesi in cui esistano ma non consentano di raggiungere esattamente l’obiettivo desiderato.
ANDAR PER SCUOLE, SEMINANDO…
Quando svolgiamo attività in una scuola e, andandocene, abbiamo la sensazione di aver fatto qualcosa di buono che resta e che può far germogliare nuovo interesse, nuovi progetti… siamo sempre felici. Questa volta ho potuto sistemare alcuni PC per rivitalizzare la sala computer e ho dedicato un po’ di tempo a installare Scratch sui portatili delle insegnanti. Sento quindi che, pur con il poco tempo che ho potuto dedicare a questa bella scuola nella provincia di Perugia, non ho soltanto svolto una buona attività durata in tutto quattro ore e mezza – ma ho anche piantato un seme. Non solo nel cuore dei bambini, che come spesso accade sono corsi ad abbracciarmi alla fine dell’incontro, ma anche nella scuola e negli insegnanti.
Quei computer rivitalizzati verranno nuovamente utilizzati per svolgere attività creative? Gli insegnanti, in una domenica pomeriggio piovosa, lanceranno Scratch sul loro portatile per capire come utilizzarlo nella loro didattica quotidiana? Ho dedicato poco tempo in più, rispetto al lavoro da svolgere, per fare queste piccole cose, facili per me, che mi occupo di tecnologia da oltre 20 anni, molto spesso complesse per chi non sappia “dove mettere le mani”. Così, con un impegno supplementare di un paio d’ore, ho potuto lasciare alla scuola e alla maestra Novella un segno della mia gratitudine.
Grazie maestra, a lei e ai piccoli adulti che sta portando nel mondo con amore, dedizione e consapevolezza.
Marco Morello
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Se vuoi tenere anche nella tua scuola uno o più incontri dedicati al coding e al pensiero computazionale – con o senza computer – scrivi a info@webgenitori.com
Ringrazio la maestra Novella per i due articoli nel blog della scuola che hanno ripreso il mio racconto per spiegare ai genitori e ai colleghi che cosa abbiamo fatto in classe con i ragazzi: Tutti pazzi per il coding 1 e Tutti pazzi per il coding 2. Grazie maestra! I suoi studenti sono davvero fortunati ad averla come insegnante!